MAURIZIO ZIPPONI
Caro dottor Marchionne,
diciamo la verità: lei è un bugiardo. Non in senso offensivo: nel senso che dice molte bugie. Lei ha detto che gli italiani dovrebbero ringraziarla per quello che ha fatto per
Vediamo un po' di riassumere come sono andate le cose.
Primo atto. Che inizia nell'epoca nella quale Marchionne non era ancora alla Fiat. Gli azionisti Fiat, nel 2000, decidono di disfarsi della Fiat auto e di venderla alla General Motors. La quale sottoscrive un obbligo di acquisto. Ma poi decide di non rispettarlo, perché vede bene come vanno le cose e stabilisce che non le conviene. Le conviene pagare la penale alla Fiat: un miliardo e mezzo di euro. Intanto le banche, che hanno prestato una quantità enorme di denaro alla Fiat, chiedono di rientrare. Ma
Secondo atto. A quel punto, a metà del decennio, arriva lei, dottor Marchionne e promette alcune cose importanti. 1) L'obiettivo della Fiat è vendere 2 milioni di auto all'anno. 2)
Benissimo. Eccellente programma.
Di tutto questo, dottor Marchionne, non si è fatto nulla.
Terzo atto. Intanto però lei ha iniziato a progettare varie operazioni sul piano internazionale. La prima è il tentativo di acquisto dell'Opel, visto che
Subito dopo ha incrociato il fallimento della Chrysler. E ha incrociato la decisione del governo americano di intervenire sulla Chrysler, perché il governo americano aveva deciso che la produzione automobilistica doveva restare negli Usa. Il governo americano ha investito una barca di dollari sulla Chrysler, per salvarla, e ha accettato l'ingresso di Fiat nella società. Le ha offerto il 35 per cento delle azioni, senza che lei sborsasse un solo dollaro, in cambio di tecnologie a basso impatto ambientale, e in cambio dell'impegno che i nuovi modelli Fiat (per esempio la 500 elettrica) si costruissero in America. Diciamo che l'operazione era semplice: togliere produzione all'Italia, cederla all'America e in cambio avere un pezzo di Chrysler. Il prezzo restante per arrivare al 51 per cento delle azioni lei invece lo ha messo in denaro. Quanto denaro? Quale denaro? Circa un miliardo di dollari. Raccolti come? Nelle banche italiane e con i risparmi realizzati attraverso
Diciamo che i soldi per l'operazione “americana” in parte li ha messi Obama e in parte lo Stato italiano. I contribuenti. Il risultato dell'operazione? Che tutto si sposta in America. I nuovi modelli verranno decisi in America, la direzione strategica è in America, la ricerca è in America, la produzione in parte è in America e in parte in altri paesi a basso costo del lavoro.
E in Italia? L'Italia, grazie all'operazione Marchionne, non è più un paese che dispone di un'industria automobilistica, e
Capisce, dottor Marchionne, perché mi viene di darle del bugiardo? Lei disse: rafforzerò Termini Imerese! E Termini Imerese chiude i battenti. Lei disse: porterò la produzione di un nuovo Suv a Pomigliano! E invece ha portato
Sono due anni che dichiara di voler investire in Italia 20 miliardi e di questi se ne sono visti a malapena 2. Di sicuro ha ricattato i lavoratori, spaccato le organizzazioni sindacali e ora continua ad insultare gli italiani: francamente mi sembra un po’ troppo.
Certo, dottor Marchionne, ha fatto gli interessi degli azionisti e i suoi personali. Danneggiando in modo disastroso gli interessi dell'Italia. Lei mi dirà: “E' il mercato, bellezza!”. Già, ma almeno la smetta di dire bugie e di provocare con quelle affermazioni dissennate (tipo: “gli italiani dovrebbero ringraziarmi!”). Non le pare che sarebbe più elegante?
Dopodiché la mia rabbia non è tanto nei suoi confronti. E' nei confronti del governo che la ha lasciata fare (mentre Sarkozy non è rimasto con le mani in mano quando
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