Si aggiunge un nome eccellente nell'inchiesta napoletana sulla P4, che arriva a toccare i vertici della Guardia di Finanza. È stato infatti iscritto nel registro degli indagati il comandante di Stato maggiore Michele Adinolfi. I reati ipotizzati nei confronti dell'alto ufficiale delle Fiamme Gialle sono rivelazione di segreto e favoreggiamento personale.
INDAGATO - Il generale, secondo gli inquirenti, avrebbe fatto arrivare - tramite un'altra persona - notizie riservate sull'inchiesta a Luigi Bisignani, principale indagato per
LUI NEGA TUTTO - Il nome di Adinolfi sarebbe emerso nel corso di un interrogatorio al deputato del Pdl Marco Milanese da parte dei magistrati Francesco Curcio e Henry John Woodcock, titolari dell'inchiesta. Il generale è stato già interrogato dai pm e, secondo quanto si apprende, avrebbe negato ogni addebito. Successivamente tra Milanese e Adinolfi vi sarebbe stato anche un confronto. In ogni caso, l'iscrizione nel registro degli indagati del generale della Finanza è il segnale che i pubblici ministeri napoletani stanno alzando il tiro per scoprire le «talpe» che avrebbero fornito al parlamentare Alfonso Papa e a Bisignani le notizie riservate. Nel corso dell'indagine sono stati accertati contatti e rapporti tra alcuni membri o ex membri della Gdf e lo stesso Papa. Diverse persone interrogate hanno raccontato di sapere che Papa era «molto vicino» all'ex capo del Sismi Nicolò Pollari e gli investigatori hanno annotato più volte nelle informative gli incontri con il generale Poletti, davanti alla libreria Feltrinelli nella galleria Alberto Sordi di Roma. Anche l'imprenditore Luigi Matacena, uno di quelli che avrebbe subito le «pressioni» del parlamentare affinchè gli rivelasse il contenuto del suo interrogatorio, ha raccontato ai pm in un successivo incontro che «a proposito della Gdf» Alfonso Papa «mi disse che lui era a disposizione per tutto ciò e per tutti i problemi che io e la mia società avremmo potuto avere che avrebbe potuto risolvere grazie alle sue conoscenze...mi ha più volte detto che a Napoli, soprattutto, in ambito giudiziario, "là comandava lui"».
I RAPPORTI CON PAPA - Che ci fossero rapporti molto stretti fra l'onorevole Alfonso Papa e il capo di stato maggiore della Finanza risulta dalle intercettazioni depositate nell'ambito dell'inchiesta P4 risulta. Ma è lo stesso Bisignani a confermarlo ai pm: «Ricordo che Papa è molto amico del generale Adinolfi». Oltre all'amicizia tra Papa e Adinolfi è documentato, sempre grazie alle intercettazioni, anche lo stretto rapporto tra l'onorevole e Bardi. Questi legami hanno spinto i pm ad approfondire i legami con le forze dell'ordine per scoprire chi passava le notizie riservate a Bisignani.
Redazione online
25 giugno 2011
1 commento:
La GdF è da almeno 30anni nel mirino della magistratura. A mia memoria, già nel 1980 finirono in carcere per lo scandalo dei petroli il comandante generale Raffaele Giudice e molti alti ufficiali, oltre a funzionari dell'U.T.I.F. e molti petrolieri.
Era il secondo scandalo, detto dei 2000 miliardi di lire, mediante l'evasione delle accise e l'immissione di ingenti quantitativi di carburanti di contrabbando.
Molti ufficiali superiori furono miei ospiti nelle carceri di Alessandria e Tortona.
Periodicamente questo essenziale corpo di polizia tributaria finisce sotto inchiesta, dando l'impressione che la capacità corruttiva del denaro scardini qualsiasi principio etico.
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