venerdì 10 giugno 2011

Si vota sulla propria vita, non sui partiti


La mia intervista di oggi al Corriere della Sera

Onorevole Di Pietro, la vittoria dei 'sì' nei referendum sarebbe l'ultima spallata a Berlusconi?
Veramente, vorrei de-dipietrizzare e de-berlusconizzare i referendum. Quei quesiti non trattano problemi politici, ma esistenziali.

Sarà raggiunto il quorum che li renderà validi?
Il quorum si raggiungerà col 'battiquorum': siamo sul limite

Il Comitato per i referendum ha indetto la manifestazione finale per il 10 giugno. Senza partiti?
Non vorrei bandiere di partito. Ma chiunque può venire e parlare. Se viene Fini, bene. Se viene Berlusconi a fare propaganda per il 'no', sarà ben accetto. Se poi Bersani vuol fare un'altra manifestazione, vado sotto il loro palco e cancello la nostra manifestazione di piazza del Popolo.

Dalla maggioranza arrivano alcune dichiarazioni per il 'sì'.
Mi interessa solo che vadano tutti a votare, sia pure per il 'no'' . Invece, nel Pd si levano voci contro i quattro 'si''. Basta che votino. Io ho promosso questi referendum come una lotta di Davide contro Golia e saranno la vittoria di chi ci mette la faccia.

Dicono: volete salvaguardare i 'carrozzoni' pubblici che gestiscono l'acqua.
L'acqua è un bene primario, non si può affidare al mercato. La gestione pubblica fa schifo? Rendiamola più efficiente.

Senza nucleare, resteremo schiavi del petrolio?
Anche i paesi attorno a noi prima o poi smantelleranno le centrali. Puntiamo sulle forme meno dannose e meno costose di energia.

Il legittimo impedimento?
Dobbiamo essere tutti uguali davanti alla legge. Chi governa deve essere processato prima degli altri, in modo che i cittadini sappiano se è ladro o galantuomo.

Che succede se vincono i 'sì’?
Mi impegno a non usare la vittoria come una clava nei confronti del governo. I temi politici su cui combattere sono altri.

Combattere, come?
L'Italia dei Valori è nato come movimento di protesta contro il modello berlusconiano, ma quel modello si è rivelato un'illusione. Così, parte l' 'Idv 2', per ricostruire l'alternativa riformista. Lascio a Grillo la protesta.

Alternativa riformista con chi?
Le elezioni amministrative hanno promosso l'alleanza Pd-Idv-Sel. Riunirei subito queste forze per scrivere 10 pagine di programma con le cose su cui siamo d'accordo.

Non sarà facile, viste le esperienze del passato.
Provo a ipotizzare un minimo comune denominatore: armonizzazione fiscale, sburocratizzazione, tagli alle spese correnti, abolizione delle Province. Regolazione del mercato e meritocrazia. Flessibilità nel lavoro, senza caporalato. Energie rinnovabili. No alla guerra come soluzione dei conflitti.

E il terzo polo di Fini e Casini?
Nessuno steccato. Anche se mi sembra che per ora vogliano rimanere esterni al bipolarismo nel quale io credo.

Chi sarà il leader?
Nessun papa straniero. Scegliamolo con le primarie, con regole chiare. Oppure, la leadership spetta al Pd, il partito più grande.

Entrereste in un 'governissimo', senza Berlusconi, per fare la riforma elettorale?
Nessun papocchio. O governa Berlusconi, se è in grado. O elezioni.

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