venerdì 3 giugno 2011

Sui referendum giochiamo a carte scoperte


Il mio intervento di ieri sera alla festa del Fatto Quotidiano. A il video integrale della serata, con Antonio Padellaro, Francesca Fornario, Luca Telese, Gianni Mattioli e Massimo Scalia.

Vediamo di ragionare un po’. C’è un problema nei referendum: il quorum. Bisogna raggiungerlo sapendo che non è del 50 ma del 60%. Questa volta, infatti, ci troviamo in una situazione delicatissima provocata da questo governo. Ci sono tre milioni e mezzo di italiani all’estero che hanno già votato sull’altro quesito referendario, quello modificato ieri dalla Corte di Cassazione. Il risultato è che noi, per stare tranquilli, dobbiamo superare abbondantemente il 50%, perché altrimenti son pronto a scommettere che il ministero degli Interni farà il possibile per non conteggiare i voti degli italiani all’estero.
La Corte Costituzionale è già stata chiamata a esprimere la proprie valutazioni su questo punto, abbiamo già sollecitato la Corte di cassazione, ma, alla dipietrese: non rischiamo! Raggiungiamo abbondantemente il quorum e siamo a posto.
Faccio qui un appello ai politici e agli organi di informazione: non commettiamo l’errore di politicizzare il referendum e soprattutto di ascriverlo a qualcuno di noi, partiti o coalizioni. Un errore gravissimo! Questo non è un voto in cui vince il centrodestra o il centrosinistra. Sono tre temi, acqua aria e legalità, che non hanno colore e che riguarderanno la vita delle persone anche quando Ivd, Pdl ecc. non esisteranno più.
Lo dico a suocera per farlo capire a nuora, perché ho visto che qualche politico di primo piano ha detto che con questo referendum dobbiamo dare la spallata a Berlusconi. Ma a dare la spallata a Berlusconi ci pensano i vari Cicchitto, specie se Cicchitto lo fanno ministro della Giustizia. Ormai dobbiamo lavorare pensando a ricostruire il paese, perché siamo alla fine dell’impero. Io vedo la situazione italiana quasi uguale a quella che c’è stata in Libia. Fino al giorno prima tutti ballavano e ridevano. Ora si sono resi conto di come stanno i fatti.
Per evitare che succeda in Italia quello che è successo in Libia, cioè che si passi alla rivolta sociale, dobbiamo dare una speranza ai cittadini facendogli vedere che un’alternativa c’è. Ma non lo dobbiamo fare con i referendum, altrimenti tutti coloro che politicamente non la pensano come noi per partito preso non vanno a votare. A questi cittadini che non hanno votato per il centrosinistra noi dobbiamo far capire che non devono comportarsi come il marito tradito, che per far dispetto alla moglie si taglia il braccio.
L’Idv ha parlato con il Pd, l'ho fatto anche io personalmente: le piazze referendarie devono essere unitarie, e nel caso in cui il Pd ritenesse di dover organizzare una sua piazza saremmo noi ad andare sotto il suo palco.
Su legittimo impedimento, tutti dicono che non c’è più bisogno del referendum perché la Corte costituzionale lo avrebbe già cancellato. Non è così. La legge, inizialmente, era fatta da due parti. La prima diceva: “Siccome io sono io, voi non mi potete processare finché sono presidente del consiglio, poi potrò fare il ministro, o il presidente della Repubblica”. La Corte costituzionale gli ha detto: “Non puoi fare così. Puoi dire di essere impedito solo quando hai un impegno di governo”. Il problema è che questo può funzionare in un Paese normale, non nel Paese del marchese del Grillo. Perché il marchese del Grillo che fa? Dice: “Siccome l’agenda degli impegni me la faccio io, mi trovo un impegno ogni volta che mi chiamano”.
Berlusconi sta andando alle udienze solo perché c’è il referendum. Volete scommettere che da dopo il referendum, se il legittimo impedimento non passa, non ci andrà più? Mica è scemo: deve scegliere tra palazzo Chigi e san Vittore!
Sull’acqua ha raccolto due milioni di firme il Forum dell’acqua, e gli va reso onore e merito per questo. L’acqua è come l’aria: è di proprietà nostra perché siamo nati. Pagarla per creare profitto è un’offesa alla mia esistenza. I beni primari sono miei e non li devo pagare.
Allora cosa dobbiamo fare nei prossimi giorni? Incontrare più persone possibili, ma senza bandiere di partito. Sennò siamo fregati.

2 commenti:

riri ha detto...

...divulgare..lo faccio anche ai mercati da buona casalinga di Voghera...speriamo bene. Un cordiale saluto

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Ognuno di noi farà del suo meglio, stanne pur certa!
Buona giornata!