giovedì 21 luglio 2011

Fuoco amico su Tremonti: "Troppo potere" "Torni la divisione tra Tesoro e Finanze"

Il troppo potere concentrato nelle mani di Giulio Tremonti limita la collegialità del governo e i poteri del presidente del consiglio. Sono queste le ragioni politiche su cui si fonda la proposta, sottoscritta da diverse anime del centrodestra, di tornare all'antica divisione fra il Tesoro e le Finanze, con due ministeri differenti, "spacchettando" dunque le deleghe oggi gestite da Tremonti.

Il disegno di legge presentato oggi a Montecitorio è firmato da Antonio Martino e Giuseppe Moles del Pdl e da Pippo Fallica con tutto il gruppo di Forza del Sud ed è motivato con l'esigenza di ripristinare una dialettica fra il ministero delle Entrate e quello della spesa, così che la sintesi delle scelte venga compiuta dal governo nella sua collegialità e sotto l'indirizzo del presidente del Consiglio.

Secondo i promotori, l'unificazione di Finanze e Tesoro imposta nel 1997 dalla legge Bassanini avrebbe inoltre mancato il suo obiettivo principale che era un risparmio di spesa per l'amministrazione pubblica. Ma queste motivazioni di "bilancio" non oscurano il peso politico del disegno di legge: "La concentrazione in capo a un unico Ministero delle scelte economiche più importanti che riguardano il Paese si è dimostrata una scelta errata - si legge nella nota di Forza del Sud - . La mancanza di dialettica e collegialità nell'esecutivo ha determinato un potere anomalo da parte di chi detiene le chiavi della cassaforte. E questo in una democrazia avanzata, quale dovrebbe essere la nostra, non può più essere consentito". Ancora, secondo i promotori, il disegno di legge deve essere approvato prima del rimpasto di governo, perché "se realmente si vuole cambiare è bene partire dalle fondamenta".

In base alla proposta, il ministro del Tesoro dovrebbe seguire "la politica economica e finanziaria; le politiche, processi e adempimenti di bilancio; la programmazione economica e finanziaria, coordinamento e verifica degli interventi per lo sviluppo economico; l'amministrazione generale" e tutto quel che riguarda il ministero. Al ministero delle Finanze, invece, spetterebbero "le politiche fiscali; le funzioni di indirizzo, vigilanza, e controllo sui risultati di gestione delle agenzie delle entrate, dogane e territorio".

A proposito di ministeri, il ministro Vittoria Brambilla ha annunciato che oggi "è stato avviato l'iter per l' apertura a Monza e Napoli degli uffici operativi e degli sportelli del Ministero del Turismo". Il ministro precisa che le necessarie "risorse saranno reperite nell'ambito delle dotazioni già assegnate all'amministrazione senza ulteriori aggravi". L'obiettivo, dice Brambilla, è "una maggiore e più efficace presenza sul territorio, per essere ancora più vicini agli operatori e ai cittadini". La scelta di Napoli è motivata con la necessità di rilanciare l'offerta turistica locale e rialzare l'immagine della città "da troppo tempo penalizzata dall'emergenza rifiuti".

Quanto a Monza, spiega Maria Vittoria Brambilla, "la presenza del Ministero del Turismo risponde alla volontà di sostenere in maniera diretta un territorio strategico per il settore e che rappresenta un punto di collegamento con l'Europa e con il resto del mondo, anche in prospettiva dell'Expo 2015".

(21 luglio 2011)

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Questi signori o sono dei matti o degli irresponsabili, degni nemmeno di amministrare un condominio.
Ma come, con attacco speculativo internazionale ai debiti sovrani italiani e all'euro più in generale ancora in atto e sempre latente, c'è gente che favoleggia di dividere oggi Tesoro e Finanze?
Vogliono rovinarci del tutto?