mercoledì 20 luglio 2011

G8: i condannati vanno rimossi

di Vittorio Agnoletto

Venticinque dirigenti di polizia condannati per la “notte cilena” alla scuola Diaz, tra costoro gran parte dei vertici delle forze dell’ordine; 44 fra poliziotti, carabinieri, agenti di custodia e personale sanitario ritenuti responsabili civilmente per i reati contesta-tigli nella caserma delle torture e condannati a risarcire le vittime. Quasi tutti i reati sono caduti in prescrizione.

L’allora capo della polizia Gianni De Gennaro condannato a un anno e quattro mesi per induzione alla falsa testimonianza. Tutti i processi sono tuttora pendenti in Cassazione che, come prevede la legge, non dovrà valutare il merito ma gli aspetti procedurali.

I vertici della polizia condannati sono stati promossi in modo bipartisan dal 2001 ad oggi: Gilberto Caldarozzi, è direttore Servizio Centrale Operativo ; Gianni De Gennaro è coordinatore unico dei Servizi Segreti; Giovanni Luperi è capo del Dipartimento analisi del servizio segreto civile; Francesco Gratteri è capo della Direzione centrale anticrimine... fino a Spartaco Mortola, allora capo della Digos genovese che con ben due condanne, è stato promosso questore...

SORTE DIFFERENTE hanno avuto coloro che hanno deciso di collaborare con i magistrati per la ricerca della verità: Marco Poggi allora infermiere a Bolzaneto ha dovuto abbandonare l’amministrazione penitenziaria; Ansoino Andreassi, allora vicecapo vicario della polizia ha avuto la carriera stroncata ed oggi è pensionato.

Il pubblico ministero del processo Diaz, Enrico Zucca, racconta, nel libro L’eclisse della democrazia. Le verità nascoste sul G8 2001 a Genova che ho pubblicato assieme a Lorenzo Guadagnucci, vittima del blitz alla Diaz, come durante i processi fu utilizzato ogni mezzo per fermarli e condizionarli fino alla proposta della questura di Genova di “rinunciare ad andare a fondo nelle inchieste sulla polizia”.

Non vi è stato invece alcun pubblico dibattimento sulla morte di Carlo Giuliani, tutto è stato archiviato senza alcuna possibilità di verificare la versione fornita dai carabinieri.

Chi si è macchiato di reati gravissimi come la costruzione di prove false, le molotov messe ad arte nella scuola Diaz per accusare i ragazzi e il falso accoltellamento di un agente, come le torture e i feroci pestaggi non può essere il custode della Costituzione.

I condannati devono essere rimossi dai loro incarichi: è un vulnus inaccettabile della democrazia.

Nulla possiamo aspettarci dall’attuale esecutivo, fotocopia di quello che nel 2001 gestì politicamente la repressione.

Abbiamo lanciato un appello al presidente Napolitano, garante della Costituzione, perché, a nome di tutti gli italiani, rivolga le scuse alle vittime della violenza istituzionalizzata.

Oggi torniamo a Genova anche perché le nostre idee non erano sbagliate; la Storia ha mostrato che avevamo ragione.

LA TENDENZA del capitalismo a trasformare ogni risorsa in un prodotto da vendere, costruisce un sistema antitetico all’interesse della biosfera” destinato a generare profonde crisi climatiche; la finanziarizzazione dell’economia al di fuori di ogni controllo, produrrà una crisi sociale con una disoccupazione senza precedenti; per permettere al 20% dell’umanità di controllare l’80% delle risorse vi sarà una guerra permanente per il dominio delle risorse energetiche : tutte le previsioni fatte da Susan George, presidente di Attac Francia o da Walden Bello, fondatore di Focus on the Global South, nel 2001 a Genova si sono puntualmente avverate.

Il movimento aveva raccolto in Italia oltre 150.000 firme per la Tobin Tax, la tassazione delle rendite finanziarie speculative: oggi è la Merkel ad avanzare una proposta simile, ma con dieci anni di ritardo. Intanto il 50% dei prodotti agricoli dei prossimi 5 anni sono stati già acquistati nella Borsa dei prodotti alimentari a Chicago dalle principali multinazionali del settore che ne determineranno i prezzi. I “derivati” finanziari della sola Banca d’America sono quasi dieci volte superiori del Prodotto Interno Lordo mondiale: la finanza speculativa domina l’economia mondiale mentre i soldi pubblici vengono utilizzati per rilanciare le banche.

Nonostante la dura repressione che ha ferito gravemente il movimento italiano e ne ha modificato il percorso, non tutto è stato vano. La vittoria referendaria per l’acqua pubblica affonda le radici proprio nelle giornate di quel lontano luglio genovese; è lì che nacque il concetto di “Beni comuni” è lì che cominciò il lungo cammino per sottrarre i beni fondamentali per la vita alle regole del mercato. Dieci anni fa dicevamo “Un altro mondo è possibile” oggi sappiamo che è anche maledettamente urgente.


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