venerdì 22 luglio 2011

Germania, distrutta la tomba di Hess

Ogni anno il 17 agosto centinaia di neonazisti si ritrovano al cimitero di Wunsiedel, in Baviera. Ogni anno, nonostante il Comune avesse vietato ogni forma di raduno, in pellegrinaggio da tutta Europa davanti alla tomba di Rudolf Hess, braccio destro di Adolf Hitler. Ma da quest'anno non sarà più possibile. I suoi resti sono stati esumati e il sepolcro distrutto. È stata la chiesa anglicana, proprietaria del terreno, a decidere di non rinnovare la concessione dell'area dove riposava l'ex dirigente nazista per evitare la «parata» il giorno dell'anniversario.

LA SCELTA- È quanto riporta il quotidiano Süddeutsche Zeitung. In un primo momento la nipote voleva fare ricorso. Ma poi ha deciso di cremare i resti e disperdere le ceneri in mare. Gli abitanti del luogo tirano così un sospiro di sollievo. Anche perché negli ambienti dell'estrema destra Hess è sempre stato considerato un martire. E per anni hanno visitato la sua tomba. Scatenando le proteste degli antifascisti. Nel 2004 110 persone sono state arrestate proprio al raduno a cui hanno partecipato circa in tremila. Di questi 74 possedevano simboli nazisti e armi. In Germania le leggi sull'apologia del nazismo sono molto rigide. E l'anno dopo i pellegrinaggi sono stati vietati. Ma a quanto pare la restrizione non ha dato l'effetto sperato.

IL DIRIGENTE NAZISTA- Rudolf Hess conobbe Hitler durante la Prima Guerra Mondiale. Era il suo caporale. Per anni poi è stato al suo fianco, diventando il numero tre del partito. Nel 1941 però vola verso la Scozia per una missione di pace non ufficiale. E viene catturato dagli inglesi. Al processo di Norimberga, nel 1946, venne assolto dall'accusa di crimini contro l'umanità, ma condannato all'ergastolo per «cospirazione contro il trattato di Versailles e crimini contro la pace». Ha passato il resto della sua vita nel carcere di Spandau a Berlino Ovest, dove si impicca nel 1987. Nel suo testamento aveva fatto sapere di voler essere sepolto nel cimitero protestante di Wunsiedel, dove i genitori avevano una casa. La parrocchia aveva accettato di rispettare le sue ultime volontà, ma i raduni, le hanno fatto cambiare idea.

Redazione online
21 luglio 2011