giovedì 11 agosto 2011

Il tempo è scaduto, ora scelte coraggiose


Oggi è in programma un confronto tra governo e parti sociali che definire drammatico è poco. Non uno dei tanti incontri nei quali ci si può permettere tatticismi e rinvii. Non una trattativa: non c'è alcuno scambio da fare. Un confronto cui è legata, l'enfasi è necessaria, la salvezza del Paese.

Occorre che tutti, il governo per primo con le sue responsabilità, si siedano a quel tavolo consapevoli che senza una soluzione forte, con sacrifici nell'equità, non vi saranno altri confronti, ma solo la mesta contabilità dei danni che il sistema Paese subirà con una nuova tempesta.

Una ulteriore e profonda crisi di mercato potrebbe travolgere anche le banche e il sistema produttivo. La Banca centrale europea non ci darà un'altra mano come ha fatto in questi giorni. Possiamo e dobbiamo farcela da soli. Siamo un Paese ricco di risorse, con la seconda industria manifatturiera europea, con un grande patrimonio di lavoro, risparmio, intelligenze, cultura e umanità.

Ciascuno faccia la sua parte con senso di responsabilità. Come accaduto in tanti altri momenti difficili dai quali ci siamo risollevati, con grande dignità. Il governo trovi il coraggio di adottare scelte impopolari ma eque, cominciando a dare il buon esempio con il taglio dei costi della politica come suggerito dall'editoriale di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Segua con decisioni immediate i punti qualificanti della lettera inviata a Berlusconi da Trichet e Draghi. E mediti sui suoi ritardi e sui suoi errori.

Anche l'opposizione rifletta. Al punto in cui siamo arrivati non c'è tempo per un governo tecnico o per nuove maggioranze. Un governo commissariato? Sì, inutile scandalizzarsi, chi si indebita troppo perde parte della propria libertà d'azione. Ma la può recuperare subito. Basta un po' di serietà, quella serietà che finora purtroppo non c'è stata.

(f. de b.)
10 agosto 2011

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