La procura di Milano si costituirà in udienza davanti alla Corte costituzionale che dovrà decidere su conflitto di attribuzioni sollevato da Camera e Senato per il cosiddetto processo Ruby dove il premier Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Lo comunicano i magistrati milanesi in una nota. L'obiettivo della Procura è mantenere il processo a Milano dopo che Camera e Senato si sono rivolti alla consulta per chiedere che della questione si occupi il Tribunale dei ministri.
Bruti Liberati: "Interferenza della Camera".
In particolare, il 'passaggio' della memoria si riferisce a quando
La Procura di Milano ritiene che quella fu una "delibera senza precedenti" con cui
Il Procuratore di Milano diventa parte in causa. Costituirsi in giudizio davanti alla Consulta significa, per il procuratore capo di Milano, indossare i panni di una vera e propria parte in causa, con la possibilità di prendere la parola, fare argomentazioni tecnico-giuridiche e presentare ai giudici costituzionali tutte le carte, i documenti e il materiale investigativo acquisito nelle indagini sul cosiddetto caso Ruby. A rappresentare Bruti Liberati davanti alla Corte Costituzionale sarà l'avvocato Federico Sorrentino, del foro di Roma, che - come si legge nel comunicato ufficiale diramato dalla procura di Milano - "si è costituito in giudizio con la richiesta che la corte dichiari inammissibile o, in subordine, infondato il conflitto".
La mossa della Procura di Milano arriva a pochi giorni dalla ripresa del processo sul Ruby-gate prevista per il 3 ottobre prossimo nei confronti di Berlusconi, unico imputato per le ipotesi di concussione e prostituzione minorile.
(21 settembre 2011)
4 commenti:
Non ci sono parole, persino Al Capone ebbe più dignità davanti alla legge. Questi sono in un delirio di onnipotenza senza limiti, altro che dei dell'Olimpo, hanno superato ogni tempo, imparagonabili persino a Attila.
Preoccupa anche l'attuale composizione della Corte Costituzionale, come ben sai.
Il peggio è arrivato, da qui in poi o ci solleveremo o verremo cancellati persino dalla storia.Sinceramente non ci capisco più nulla.
Per fortuna, se così si può dire, non ci sono questi automatismi, i processi politico-economici-sociali in tempo di pace sono lenti e difficoltosi. Anche se Di Pietro ha detto che teme la rivolta sociale e, addirittura, si è domandato: "Ma che aspettiamo, che ci scappi il morto?". No, non accadrà ma la situazione è pericolosa. Quando anche uno come me fatica a contenere le spese e vede che benzina, generi vittuari, insomma le spese indispensabili sono rincarate ben più dell'1% di maggiorazione dell'IVA, allora vuol dire che il ceto medio o quello che ne è rimasto è scomparso del tutto, oggi ci sono i poveri e i ricchi-ricchissimi. E come me tanti. Immagina se avessimo 30anni di meno.
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