mercoledì 21 settembre 2011

Processo Ruby, "Conflitto inammissibile" Pm di Milano si costituiranno a Consulta


La procura di Milano si costituirà in udienza davanti alla Corte costituzionale che dovrà decidere su conflitto di attribuzioni sollevato da Camera e Senato per il cosiddetto processo Ruby dove il premier Silvio Berlusconi è accusato di concussione e prostituzione minorile. Lo comunicano i magistrati milanesi in una nota. L'obiettivo della Procura è mantenere il processo a Milano dopo che Camera e Senato si sono rivolti alla consulta per chiedere che della questione si occupi il Tribunale dei ministri.

Bruti Liberati: "Interferenza della Camera". La Procura della Repubblica di Milano ha infatti chiesto che la Corte costituzionale dichiari inammissibile o infondato il conflitto tra i poteri. Lo ha spiegato il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati, che si è costituito davanti alla Consulta in rappresentanza dei magistrati che hanno indagato sulla vicenda. Il Procuratore ha depositato alla Corte Costituzionale una memoria per chiedere che venga dichiarato inammissibile o infondato il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dal Parlamento sul caso Ruby. "La Camera si è arrogata il potere di interferire con l'esercizio del potere giudiziario al di fuori di qualsiasi previsione costituzionale", scrive l'avvocato Federico Sorrentino per conto di Bruti Liberati.

In particolare, il 'passaggio' della memoria si riferisce a quando la Camera negò l'autorizzazione ai pm milanesi a perquisire gli uffici del manager di fiducia del premier, Giuseppe Spinelli, sostenendo che la concussione contestata al presidente del Consiglio fosse un reato di natura "ministeriale".

La Procura di Milano ritiene che quella fu una "delibera senza precedenti" con cui la Camera ha voluto "interferire con l'esercizio del potere giudiziario", al di fuori della Costituzione, sovrapponendo "una propria valutazione giuridica a quella del giudice". Alla Camera, invece, spetta, si legge ancora, "solo una valutazione politica sull'operato dei membri del governo, restando ben fermo il fondamentale principio costituzionale dell'indipendenza del giudice nella sua attività interpretativa".

Il Procuratore di Milano diventa parte in causa. Costituirsi in giudizio davanti alla Consulta significa, per il procuratore capo di Milano, indossare i panni di una vera e propria parte in causa, con la possibilità di prendere la parola, fare argomentazioni tecnico-giuridiche e presentare ai giudici costituzionali tutte le carte, i documenti e il materiale investigativo acquisito nelle indagini sul cosiddetto caso Ruby. A rappresentare Bruti Liberati davanti alla Corte Costituzionale sarà l'avvocato Federico Sorrentino, del foro di Roma, che - come si legge nel comunicato ufficiale diramato dalla procura di Milano - "si è costituito in giudizio con la richiesta che la corte dichiari inammissibile o, in subordine, infondato il conflitto".

La mossa della Procura di Milano arriva a pochi giorni dalla ripresa del processo sul Ruby-gate prevista per il 3 ottobre prossimo nei confronti di Berlusconi, unico imputato per le ipotesi di concussione e prostituzione minorile.

(21 settembre 2011)

4 commenti:

Francy274 ha detto...

Non ci sono parole, persino Al Capone ebbe più dignità davanti alla legge. Questi sono in un delirio di onnipotenza senza limiti, altro che dei dell'Olimpo, hanno superato ogni tempo, imparagonabili persino a Attila.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Preoccupa anche l'attuale composizione della Corte Costituzionale, come ben sai.

Francy274 ha detto...

Il peggio è arrivato, da qui in poi o ci solleveremo o verremo cancellati persino dalla storia.Sinceramente non ci capisco più nulla.

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Per fortuna, se così si può dire, non ci sono questi automatismi, i processi politico-economici-sociali in tempo di pace sono lenti e difficoltosi. Anche se Di Pietro ha detto che teme la rivolta sociale e, addirittura, si è domandato: "Ma che aspettiamo, che ci scappi il morto?". No, non accadrà ma la situazione è pericolosa. Quando anche uno come me fatica a contenere le spese e vede che benzina, generi vittuari, insomma le spese indispensabili sono rincarate ben più dell'1% di maggiorazione dell'IVA, allora vuol dire che il ceto medio o quello che ne è rimasto è scomparso del tutto, oggi ci sono i poveri e i ricchi-ricchissimi. E come me tanti. Immagina se avessimo 30anni di meno.