giovedì 13 ottobre 2011

«Il governo frana in una settimana Contro il premier pronte truppe vere»


«No, non sono un veggente...».

Però al premier, l'altro giorno, ha spedito una e-mail descrivendo i rischi che poi, martedì pomeriggio, si sono puntualmente concretizzati.
«Eh...».

Gli ha scritto: «Attento, presidente, il governo andrà sotto».
«Diciamo che ho intuito, e che qualcosa so. Anzi, facciamo così: ora le faccio pure qualche altra previsione. Ma lei non scriva tutto... se no, beh, mi mette nei guai».

Cos'altro sa, onorevole Luciano Sardelli?
«Intanto so che se hanno intenzione di continuare a vivacchiare, magari il governo non cade nelle prossime ore, perché magari un'altra fiducia riescono a strapparla, però frana sicuro la prossima settimana».

Prosegua.
«La maggioranza è ormai frantumata, spaesata, confusa... Arriva un pomeriggio che ti volti, e non li trovi. E ogni giorno può essere quello fatale: martedì, oppure mercoledì...».

Denis Verdini e Fabrizio Cicchitto sostengono però che è tutto abbastanza sotto controllo.
«Io penso che se uno fa il consigliere di mestiere, almeno con il capo dovrebbe essere sincero, e raccontargli la verità».

A Berlusconi non raccontano la verità?
«Non vorrei che, per rassicurarlo, gliela confondano».

Invece, com'è?
«Allora: Tremonti ha idee personali sull'economia e sta lì, isolato e guardato storto da tutti, specie da Crosetto. L'Europa ci osserva preoccupata e severa. Lupi polemizza appena può, Formigoni chiede addirittura le primarie. Bossi ricatta e vuole votare nel 2012 per fare un po' di pulizia etnica nel suo partito. Intanto però Scajola e Pisanu...».

Cosa fanno?
«Ecco, questo sarebbe meglio non scriverlo...».

Coraggio.
«Scajola e Pisanu sono molto più forti di quanto non appaia. Scajola ha dietro una truppa notevole, Pisanu ha la benedizione della Chiesa. So che hanno già pronto un documento. Il loro piano è preciso: non vogliono un ribaltone del governo Berlusconi, anzi sperano che sia lui, il Cavaliere, a farsi da parte. L'ideale, m'hanno spiegato, è che facesse un passetto indietro indicando la soluzione...».

Quale?
«Un governo guidato da Gianni Letta».

Piuttosto informato, eh?
«Chiacchiero, ascolto, mi telefonano. Prima mi ha chiamato anche Casini».

Per dirle?
«Pier Ferdinando è preoccupato. Mi fa, esplicito: la situazione è drammatica e voi dovete cercare di convincere Berlusconi a mollare... provateci, tentate...».

E lei, che è uno dei più «responsabili»?
«Guardi, io penso che o Berlusconi si presenta in Aula e chiede la fiducia dettando un'agenda seria e credibile... oppure, come le dicevo, nel volgere di una settimana viene giù tutto».

Lei garantisce il suo voto di fiducia?
«Mah... Le chiedo, sono io il problema? Posso pure darglielo, questo benedetto voto, ma poi? La verità è che qui o Berlusconi capisce che deve sparigliare, dare un segno di vitalità, scrollandosi di dosso Bossi e i suoi mugugni e aprendo ai moderati, oppure qui non finisce come finì Bettino Craxi, a monetine lanciate e a insulti...».

E come finisce?
«Come sono finiti Hosni Mubarak in Egitto e Ben Ali in Tunisia».
(Luciano Mario Sardelli da San Vito dei Normanni, 56 anni, nel 2001 eletto per un conteggio errato delle schede, è un medico pediatra con la passione per la poesia. «Sì, io in realtà sono un poeta, e me ne vanto. Non a caso scrivo versi anche per Al Bano, il cantante»).

Fabrizio Roncone
13 ottobre 2011

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