domenica 30 ottobre 2011

“Inconcepibile. Da noi si dimettono”


di Giampiero Calapà

Vista dall’America l’Italia non è un bello spettacolo: “Come può occuparsi di contrasto alla tratta di esseri umani chi è coinvolto in un caso di prostituzione minorile?”. Alexander Stille, giornalista americano con l’attenzione sempre rivolta a Roma e dintorni, spiega che il nome di Silvio Berlusconi nel rapporto del Dipartimento di Stato sul traffico di persone “aggiunge un’ulteriore anomalia alle anomalie della situazione italiana”.

Non sembra stupito. Ormai dall’altra parte dell’oceano vi aspettate di tutto?

Quando si scoprì che il governatore dello Stato di New York, Elliot Spitzer, era coinvolto in un giro di prostituzione nessuno si domandò se fosse il caso che lasciasse l’incarico. Lo lasciò e basta. E non si trattava di minorenni.

Come vi spiegate in America, che a Roma sia così diverso?

Per noi è davvero inconcepibile. Allora, il presidente del Consiglio italiano è sotto inchiesta per diversi reati. Ma scrive leggi sulla giustizia. È il più importante imprenditore nel settore televisivo e legifera sulla comunicazione. Il rapporto del Dipartimento di Stato fotografa la situazione di 184 Paesi, Usa compresi, rispetto al traffico di esseri umani, indica le criticità ed è un importante strumento anche per le Ong. Chiaramente un premier indicato per prostituzione minorile come può essere un interlocutore serio per contrastare questo crimine? É, appunto, l’ennesima anomalia degli ultimi diciassette anni italiani.

In ambiente diplomatici americani qual è la considerazione per Berlusconi e per l’Italia?

L’Italia è considerata un alleato importante e affidabile; e in quanto tale, i rapporti con chiunque governi non possono che essere improntati al rispetto istituzionale. Poi, dietro le quinte, tutti i diplomatici con cui mi è capitato di parlare, non hanno una buona opinione personale di Berlusconi: è considerato, nella migliore delle ipotesi, un pagliaccio.

Però l’America di Bush andava a braccetto con Berlusconi.

C’era intesa personale tra i due. Ed era considerato affidabile in politica estera perché non ha mai contraddetto le scelte di quell’amministrazione. Detto questo, anche in quel governo, come rivelato dai cablo diffusi da Wikileaks, c’erano parecchie perplessità sui comportamenti del premier italiano e di alcune sue “amicizie”, tra cui quella con Putin. E anche lì spesso era descritto come un pagliaccio.

Ha visto le risatine di scherno di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy? Francia e Germania che deridono l’Italia...

Sono sempre conseguenze di atteggiamenti di Berlusconi. Da pagliaccio, appunto. Diede dell’abbronzato a Obama, alla Merkel ha detto di peggio.

Secondo lei il quasi ventennio berlusconiano ha rinvigorito lo stereotipo di Italia uguale mandolino, pizza e mafia?

Sì.

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