mercoledì 12 ottobre 2011

Prodi da Barcellona: “Tutto è meglio di questo esecutivo


“Il mondo ci disprezza. È ora di mandare via questo governo. Non c’è più tempo da perdere”. È preoccupato, Romano Prodi. Non tanto per le modeste performance della nostra economia, a cui è convinto che si possa porre rimedio. “Occorre un cambiamento urgente nel paese – dice al Fatto – La sfiducia internazionale verso di noi ha raggiunto il massimo livello”.

Eppure lei sosteneva che non fosse opportuno dare la spallata decisiva all’esecutivo proprio mentre si trovava sotto attacco degli speculatori.

“Sì, è vero. Fino a due mesi fa ritenevo che un governo non fosse conveniente metterlo in crisi mentre veniva sottoposto a un attacco così grosso. Adesso credo che qualsiasi cosa sia meglio dell’attuale: il disprezzo che abbiamo nel mondo in questo momento è una delle cause fondamentali dell’attacco alla nostra economia”.

È un disprezzo dovuto esclusivamente alla particolare situazione della persona che guida l’esecutivo?

“Veda lei. È puro disprezzo. Ed è un sentimento che danneggia molto il paese”.

Non vede alternative alle elezioni anticipate?

“Non è mica detto che si debba votare. Ci possono anche essere altre soluzioni. Ma ci vuole un cambiamento”.

In poche battute, il Professore fa capire di essere più allarmato per i destini della traballante Italia di B. che non per il grande malato – l’Europa della moneta unica – di cui è venuto a parlare a Barcellona davanti a una platea ultra-specializzata: gli allievi della Iese Business School, una delle scuole per top-manager più rinomate del mondo.

“L’euro? Sopravviverà. – assicura – Nessuno ha interesse a rompere l’euro, perché la sua fine supporrebbe un costo troppo elevato. I tedeschi perderebbero la loro posizione. E neppure gli altri paesi possono metterlo in discussione perché, se uscissero, la svalutazione distruggerebbe la loro economia. L’Europa è più forte di quanto molti pensino”.

E a chi gli chiede se siano giustificate le preoccupazioni di chi teme che Italia e Spagna possano avere necessità di ricorrere al piano di salvataggio finanziario, Prodi replica deciso: “Non credo che ci siano ragioni per il collasso di nessuno dei due paesi. Non esistono motivi fondamentali per pensare che siamo in pericolo”.

Nel caso italiano, questo sì, esiste un grosso problema politico.

Alessandro Oppes

Nessun commento: