sabato 19 novembre 2011

Fini: "Se fallisce Monti fallisce l'Italia" Pdl: "Saremo leali ma non subalterni"


«O l’Italia si salva tutta assieme o affonda tutta insieme». Ha sottolineato il presidente della Camera, leader di Fli, Gianfranco Fini concludendo il convegno nazionale del Terzo polo a Verona. E sottolineando che «il pericolo che va combattuto è che nella parte più florida del paese, nel Nordest si faccia strada l’idea che ci possa essere la possibilità di salvarsi da soli, prescindendo dal resto del paese. Non è così». Per il leader di Fli infatti «è un’illusione quella che il Nord possa salvarsi da solo, prescindendo dall’unità nazionale. Il Nordest quindi deve essere per noi un potenziale interlocutore come punto di riferimento per le sue eccellenze. Ma dobbiamo lavorare per la coesione sociale che permetta a tutto il paese di uscire dalla crisi e di ritrovare il suo posto in Europa».

«Non è la politica che costa sono gli apparati, gli enti e i parlamentari a incidere. In questi 18 mesi accanto alle riforme del Governo le Camere dovranno intervenire per dare l’esempio» ha proseguito Fini annunciando che tra «qualche settimana la Camera abolirà il vitalizio degli ex parlamentari». E poi: «Se vogliamo uscire dalla travagliata storia che abbiamo alle spalle dobbiamo dire basta alle alleanze costruite solo per battere un avversario. I prossimi mesi saranno la cartina al tornasole di questo livello di responsabilità».

Da parte sua il Pdl ha confermato il sostegno al governo Monti, ma ad alcune condizioni.
Angelino Alfano, segretario del Pdl, lo ha ribadito stamattina. «Saremo leali ma non subalterni - ha detto Alfano - e quindi, se ci saranno deviazioni e forzature, non avremo esitazione a negare il nostro sostegno. In sostanza saremo leali con chi sarà leale con noi». «In questi giorni - ha aggiunto - entriamo proprio in una nuova fase politica, quella rappresentata dalla nascita del governo Monti, i cui esiti sono del tutto imprevedibili, mentre è caduto il governo eletto dagli italiani nel 2008». Ancora una volta Alfano vuole ricordare che il governo Berlusconi «non è stato abbattuto dalla sinistra, non è stato sfiduciato nè dal parlamento nè dagli italiani, ma dal combinato-disposto costituito dalla confusione mentale e politica di alcuni deputati e dall’azione dei mercati, che ormai, non solo in Italia, intervengono pesantemente anche sugli equilibri politici influenzandoli».

«Non ci siamo voluti far seppellire - ha concluso Alfano - dall’andamento dello spread e dalla straordinaria campagna mediatico-politica guidata ad arte da certi settori della stampa. A nostro avviso, in Italia non c’era spazio per una massacrante campagna elettorale dominata dal bombardamento dei mercati e dei media. Berlusconi ha dato prova del suo senso delle istituzioni e del suo amore per l’Italia facendo un atto di responsabilità. Diciamolo chiaramente: se oggi è nato il governo Monti ciò è stato consentito da Silvio Berlusconi, se Berlusconi non fosse stato d’accordo, il governo non si sarebbe fatto. Di conseguenza, noi daremo un sostegno leale al nuovo governo confrontandoci in modo serio in Parlamento sul terreno dei contenuti».

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