sabato 6 settembre 2008

Alitalia-Cai, riparte la trattativa


Claudia Fusani
La Repubblica
5 settembre 2008

ROMA - "Oggi non parliamo di esuberi, niente numeri" taglia corto il ministro Sacconi all'inizio della riunione cercando di rinviare a lunedì il capitolo più difficile del dossier Alitalia. Ed è un no secco anche quando Giuseppe Caronia (Uil trasporti), chiede all'ad di Cai Rocco Sabelli una copia scritta del piano Fenice presentato ieri. "Impossibile - spiega Sabelli - possiamo dare solo informazioni, il piano deve rimanere riservato sotto il profilo formale".

Comincia tra le tensioni il secondo giorno di trattativa sul dossier Alitalia che governo, il commissario Fantozzi e Cai (la Compagnia aerea italiana che rileverà Alitalia) pretendono chiuso entro giovedì della prossima settimana pur senza consegnarlo agli interessati costretti a prendere appunti e a mandare a mente slide e grafici. Mentre le parti sono sedute nella sala grande al secondo piano del ministero del Lavoro in via Flavia, fuori e nella stessa sala c'è un triste balletto di cifre che riguarda precari, stagionali e esuberi. "I conti non tornano" ripetono da giovedì sera i sindacati, in prima fila Sdl, Cgil, i piloti di Anpac e Up. Fuori in via Flavia, i precari srotolano manifesti e striscioni. Per loro non ci sono sigle, rappresentanti confederati o generali. Sono soli, 3.500 persone ridotte a un numero e a una statistica.

Perchè i numeri non tornano. Governo e acquirente partono da un dato: sono 17.500 i lavoratori effettivi Alitalia e AirOne, al netto - come ha precisato pià volte Sacconi - di precari e contratti a termine. Alcuni sindacati, tra cui Sdl, obiettano che solo quattro mesi fa, al tavolo con Air France, gli stessi lavoratori erano "18.350 solo Alitalia e tremila quelli AirOne per un totale di 21.350. Come fanno ad essere diventati 17.500?".


Quelli sicuramente in salvo e quelli che "forse, vedremo". Sono 11.500. Preso per buono il numero di 17.500, restano sei mila lavoratori e lavoratrici ballerine. Di questi seimila, 3.250 sono da "rioccupare", gli esuberi che il governo promette di seguire passo-passo con cassa integrazione. Ne restano 2.750 ballerini ma "senza problemi" secondo il governo perchè riassorbiti subito da ditte esterne alla nuova Alitalia ma che lavoreranno per la nuova compagnia. Si tratta di 700 addetti ai call center e alla information technology, di 1.600 addetti alla manutenzione ordinaria e di 400 addetti al settore cargo. Secondo Sacconi i più a rischio sarebbero i 700 dei call center, gli altri "offrono servizi strategici ed essenziali alla vita di una compagnia aerea", come dire che sarà molto facile trovare loro un posto. ma non c'è certezza. Ecco perchè alla fine potrebbero essere anche seimila i veri esuberi della morte di Alitalia. E sempre che i dipendenti siano veramente 17.500.

Sacconi: "Cargo e manutenzione in bad company". Pur senza dare numeri, il ministro precisa durante la riunione che "la manutenzione, il cargo e la zona grigia di Alitalia, cioè call center, amministrativi e information technology restano nelle mani del commissario straordinario, Augusto Fantozzi". Sono così 2.750 i lavoratori che restano nella bad company. Cai se ne servirà "finche non sarà trovata la migliore soluzione in outsourcing", appalti esterni ma di qualità. Il settore cargo, ad esempio, è quello che sembra dare meno pensieri. Ci sarebbe l'interessamento di Finmeccanica che Sacconi definisce "un interlocutore per l'impiego di lavoratori" soprattutto di Atitech che oggi hanno bloccato l'aeroporto di Capodichino.

La protesta dei precari. Sono i 3.000-3.500 lavoratori precari di Alitalia e AirOne, steward, hostess, assistenti di volo, uomini e donne con alle spalle chi quattro chi cinque anni di contratti a tempo determinato. "E noi che fine facciamo?" si chiede Fabrizio, precario e assistente di volo da quattro anni. "Dei 750 stagionali ora ne lavorano 350. Io sono fra quelli che volano sui 149 aerei in servizio in Alitalia. Che prospettive ho?". In serata, alla fine della riunione, il ministro Sacconi cerca di rassicurare: "Al momento, nel piano industriale, è ovvio che i precari siano fuori. Ma è altrettanto ovvio che anche la nuova compagnia avrà bisogno di contratti stagionali".

Presidiata Capodichino. A Napoli i 700 lavoratori Atitech, addetti alla manutenzione ordinaria e pesante, sono in agitazione "permanente" da questa mattina. Sono tra quei 1.600 del settore manutenzione in attesa di ricollocazione e comunque fuori dal perimetro della nuova compagnia. Minacciano "proteste eclatanti" se non arrivano risposte chiare già stasera. Oggi lo scalo è rimasto bloccato per circa sei ore. E domani non sarà diverso. Il ministro Sacconi bolla la protesta come "una forma di sciopero sregolato, soggetto a precettazione".

Accertata l'insolvenza di Alitalia. Lo ha fatto il tribunale dando il via libera alla richiesta degli ex amministratori di Alitalia. Adesso, ha spiegato stamani il commissario Augusto Fantozzi dopo un incontro all'Enac (Ente nazionale Aviazione civile), "possiamo procedere con la richiesta di autorizzazione per effettuare tutte le procedure burocratiche, tra cui anche l'effettuazione dei pagamenti. Fantozzi, ottimista su tutti gli aspetti del dossier Alitalia, ha ricordato che "a fine settembre scade il termine ultimo per l'eventuale ingresso di un partner internazionale". Secca smentita di Sacconi alle voci (La Tribune) che nel 2013 Air France possa avere la maggioranza. Fantozzi invece immagina che il primo novembre "potrebbe essere una data ragionevole per il decollo della nuova Alitalia". La vecchia, grazie al rinnovo della licenza Enac, volerà ancora fino a marzo. E saranno valide "le mille miglia".

Cai, un cda a tre teste. Oggi l'assemblea dei capitani coraggiosi di Cai ha deliberato l'acquisto di AirOne e ha nominato il cda con Colaninno presidente, Sabelli amministratore delegato e Andrea Guerra consigliere. Il dossier Alitalia arriverà in Parlamento mercoledì prossimo, un giorno prima della chiusura del tavolo con i sindacati, il ministro Tremonti - proprietario con il Tesoro del 49 per cento di Alitalia - illustrerà alla Camera (diretta ore 10 sul sito internet della Camera) il dossier Cai- Alitalia. Sempre che prima non batta un colpo Bruxelles. La Commissione Europea - promette Charlie McCreevy, commissario europeo al mercato interno - "interverrà se qualcosa non rispetterà la normativa comunitaria".

Il tavolo riprende lunedì mattina (ore 10), sempre in via Flavia. Il sindacato degli assistenti di volo (Avia) parla di "possibile rottura". Oltre alla riduzione della flotta, accusa Antonio Divietri, "saremo costretti, in numeri ancora superiori, a dover accettare per lavorare di trasferirsi in un'altra città, a causa della incomprensibile decisione di cancellare il 75% dell'attività intercontinentale da Roma". Eh già, anche questo spunta dal piano Cai: addio Fiumicino, bentornata Malpensa e Linate un city-airport per il servizio navetta con la capitale.

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Indovinate l'ombrello di Altan dov'è inesorabilmente fino !