lunedì 8 settembre 2008

La vecchiaia si può fermare: ecco come salvare il cervello



ANDREA TARQUINI
La Repubblica
8 settembre 2008


BERLINO - Non abbiate paura della terza età, non è detto che ai più giovani, anche se avete superato i settanta, dobbiate apparire "rimbambiti". Preparatevi a tempo, programmate una vita riempita non solo di vacanze o riposo, ma anche di ginnastica cerebrale e fisica, e resterete "fit", conserverete quella mens sana in corpore sano elogiata dagli antichi. Lo spiega il neurologo Valgeir Thorvaldsson, che sull'ultima edizione di Neurology ha pubblicato uno studio-decalogo su come non scivolare verso forme di demenza.

Per prima cosa, certo, valgono le arci-note raccomandazioni generiche: non fumate, la carne mangiatela poco o per nulla, dedicatevi a un'attività sportiva almeno quattro volte la settimana, controllate sempre la pressione. E già sarete fisicamente e intellettualmente vent'anni più giovani di chi non prende queste precauzioni. Ma nella sua indagine - svolta seguendo 288 anziani della prospera e civile Svezia, tutti nati nel 1901 o nel 1902, tra il loro 70mo anno di vita e la loro morte - Thorvaldsson è giunto ad altre, più interessanti scoperte.

Primo, guai a vedere con fatalismo l'invecchiamento come inevitabile processo deteriorativo delle facoltà di pensare, parlare, muoversi, far conti. L'anziano potrà essere più lento nei suoi processi cerebrali, ma se sa tenersi sveglio con esercizi adeguati conserva il vantaggio della sua maggiore esperienza. Secondo, mantenersi sani in testa e nel corpo nella terza età richiede tanti sforzi, ma vale la pena.

Facciamo per primo piazza pulita di illusioni e luoghi comuni, scrive Thorvaldsson. I cruciverba, passatempo prediletto degli anziani, sembrano ginnastica cerebrale o mnemonica utile, invece no. Non servono a nulla: mantengono le conoscenze e capacità cerebrali del momento, ma non le migliorano. Meglio dedicarsi a giochi che davvero richiedano fantasia, ragionamento, bisogno d'improvvisazione veloce. Primi fra tutti gli scacchi: il duello con le figure dell'avversario sulla scacchiera t'impone di concentrarti, ti obbliga a pensare anche con concetti matematici, insomma è una ginnastica mentale ideale.


Secondo: imparare il giapponese, o un'altra esotica e difficile lingua. Ti spinge a esercizi mnemonici ma soprattutto (al di là della difficoltà di ricordare gli ideogrammi, o i simboli del Katakana, i segni del giapponese moderno) ti aiuta a ragionare con la logica di un'altra lingua e di un'altra cultura.

Terzo: svolgere esercizi particolari, improbabili per i più. Provate a imparare a fare il giocoliere. Ottimo per il coordinamento tra muscoli e cervello, e per la velocità di reazione. È un nuovo esempio, dice lo gerontopsichiatra tedesco Hans Gutzmann, di come sia benefico stimolare un cervello anziano con sfide nuove. Cioè: guai a pensare che la vita da pensionato debba essere soprattutto riposo e relax. Un altro esempio di ginnastica mentale è la musica: se avete cessato l'attività lavorativa, studiate pianoforte o flauto, tanto più se non lo avete mai fatto prima nella vita. Studiare musica in età avanzata, avvertono i neuropsicologi dell'università di Zurigo, aiuta a contrastare la degenerazione della corteccia cerebrale frontale.

Restano poi altri consigli, più ovvii ma sempre utili: ginnastica o sport. O, specie per le donne, un po' di caffè, meglio se consumato con calma chiacchierando con coetanei: i pomeriggi in pasticceria delle vecchie signore, un'immagine tanto tipica del Mitteleuropa, rientrano anche nella lista della lotta contro la demenza senile.

4 commenti:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Io non so giocare a scacchi, non mi ha mai appassionato, né ho mai tentato di imparare: sono condannato alla demenza senile ? Non credo.
A differenza di molti miei coetanei, anche di una certa levatura mentale e culturale, io so usare il P.C. e questo blog ne è una testimonianza inequivocabile.
Cosa voglio dire ?
Questo: la mente, il cervello si può tenere impegnato in molti modi, alcuni sono sterili di impulsi creativi (i cruciverba), altri invece sono molto stimolanti (le sciarade, i rebus ecc.).
Trovo molto stimolanti le inchieste giornalistiche (Curzio Maltese è uno slideshow del mio blog: leggetelo, è illuminante), le grandi firme (viventi) del giornalismo.
La politica mi appassiona più di tutto, non me n'ero mai interessato prima, adesso, in pensione e nella terza età la trovo molto stimolante.
Concludo con le scienze, la natura, chiedendomi se l'essere umano riuscirà a rimontare la deriva verso la catastrofe da lui stesso provocata, consolandomi il pensiero che, se e quando avverrà, io sarò tornato polvere alla polvere.
Gli attuali governanti del mondo sono dei nani politici, i gruppi del potere mondiale vivono la loro avventura terrena immersi nel più demoniaco e immemore egoismo individuale e di casta.
Non ho pensieri positivi e consolatori, vivo anch'io ciò che resta della mia vita giorno dopo giorno, assaporando le piccole gioie, il piacere di un soffio di vento che mi alita sulla pelle, non invidiando nulla e nessuno, meno che mia chi si è fatto costruire in casa un 'vulcano' in miniatura.
Per me è un povero di spirito, durerà poco, il fuoco ardente dell'ego mostruoso che si è ritagliato addosso lo consumerà in modo esponenziale e non ci sono pezzi di ricambio per le componenti vitali dell'organismo umano.
Fortunatamente.

Anonimo ha detto...

Non fumo, non bevo alcoolici non mangio carne più di due giorni alla settimana, mi piacciono verdure e frutta , leggo e mi piace comunicare con persone che hanno una mente vivace e che propongono argomenti stimolanti e vari, come glielo dico a 'sto neurologo che , se pur i concetti mi sembrano chiari nella mia mente, ho a volte difficoltà ad esporli per momentanee amnesie riguardo il reperimento di termini e soprattutto di nomi propri? Questi medici che fanno queste dichiarazioni pensano forse che la demenza sia uno stato voluto e cercato da chi ne è colpito? Maledizione, già la vecchiaia ti toglie prestanza ed efficienza, poi arriva un tipo svedese dal nome impossibile e ti colpevolizza pure dicendoti che se sei demente è colpa tua. Sia condannato lui alla demenza, senza pietà.
rossana

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Cara Rossana, confesso che aspettavo una reazione simile da parte tua.
Tu sei uno dei pochi fra i frequentatori (abbastanza numerosi) del blog che rilascia commenti interessanti e stimolanti.
Però vorrei osservare che ciò che afferma il neurologo (non psichiatra, bada) svedese è stato pubblicato su una prestigiosa rivista scientifica, "Neurology", il contenuto della pubblicazione è stato, per forza di cose e probabilmente, condensato in modo insufficiente in un articolo giornalistico.
Io non ho fiducia negli psichiatri e negli psicoterapeuti, ma ne ho nei neurologi.
Mantenere allenato il cervello in modo creativo contribuisce, non da solo evidentemente, a mantenerlo in buono stato.
Quanti ai 'gap' mnemonici relativi a termini e nomi propri è del tutto naturale che accadano alla mia età (70 anni), posto che le cellule nervose morte non sono rimpiazzate dal nostro organismo, quanto meno non è stato ancora scoperto come fare ad attivare una potenzialità che Rita Levi Montalcini scoprì alcuni anni fa (per questo fu premiata con il Nobel) senza riuscire a trovare il modo di riattivare questa funzione.
Oggi la Levi Montalcini ha quasi cento anni, è lucidissima da fare invidia ad un ventenne, eppure pesa meno di 45 chili.
Per concludere, quando mi accadono i vuoti di memoria, e mi accadono eccome, io passo oltre, ci rido sopra, tanto prima o poi tornano quei termini e qui nomi di persone e se non tornano tanto piacere al cavolo !

Anonimo ha detto...

Ognuno trova i propri modi e modalità per fare allenamento mentale e per coltivare interessi, anche nuovi, che gli sono più congeniali.
L'interessante è non arrendersi mai!
Madda