Alla Corte costituzionale ci sarà un nuovo presidente e anche un nuovo giudice, prima della decisione sul conflitto di attribuzioni di poteri, sollevato ieri dalla Camera contro la procura e il gip di Milano investiti del caso Ruby. Sempre che
Vedremo.
In ogni caso a fine aprile scade il mandato del presidente della Corte, Ugo De Siervo, eletto 9 anni fa dal Parlamento su indicazione del centrosinistra. Partita politica a parte (il centrodestra cercherà in tutti i modi di far eleggere dal Parlamento uno dei suoi) tra poche settimane dunque ci sarà il cambio al vertice della Consulta.
Secondo la prassi più che consolidata,
Sulle leggi che hanno bloccato i processi del presidente del Consiglio, il cosiddetto lodo Alfano e il legittimo impedimento “a premier e ministri” si è espresso per la conferma, andando così in minoranza. Ma la prassi, finora rispettata dell'anzianità, ha già rischiato di saltare. E proprio durante il voto per il successore di Francesco Amirante. In “automatico” alla Presidenza era destinato De Siervo, ma ci sono volute tre votazioni perché fosse eletto il 10 dicembre scorso. Il suo contendente, Alfonso Quaranta (ora di nuovo in pole position), ha avuto 7 preferenze, contro le 8 di De Siervo. Quaranta, presidente di sezione del Consiglio di Stato, è stato fra i 6 membri della Corte che nell'ottobre 2009 ha votato a favore del lodo Alfano. Se ce l’avesse fatta, avrebbe scavalcato in un colpo solo De Siervo, Maddalena e Finocchiaro.
Insomma alla Consulta c’è stato un tentativo di togliere
3 commenti:
CON LA PROPOSTA DI "CONFLITTO DI ATTRIBUZIONI" SAPREMO SE LA CONSULTA E' ANCORA UN BALUARDO DELLA LEGITTIMITA' COSTITUZIONALE E DELLA DEMOCRAZIA IN ITALIA O NO.
Io dubito del baluardo
L'avevo letto anch'io, stiamo a posto!
cristiana
SPERIAMO CHE TU TI STIA SBAGLIANDO ...
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